La complessa crisi umanitaria all’interno di Gaza si aggrava mentre centinaia di camion di aiuti estremamente necessari restano bloccati al confine, impossibilitati a passare a causa di una rete intricata di sfide logistiche e preoccupazioni di sicurezza. Le Nazioni Unite e gli esperti avvertono del rischio imminente di carestia che affrontano i palestinesi a Gaza. Tuttavia, al valico di Kerem Shalom, gli aiuti restano inattivi, in attesa del via libera dell’U.N. per procedere.

Il Collo di Bottiglia degli Aiuti

I rapporti militari israeliani rivelano che circa 4.500 camion di aiuti hanno attraversato Gaza da maggio, il che, sebbene significativo, è ben lontano dalle diverse centinaia di camion al giorno che l’U.N. sostiene siano necessari per fermare la crisi imminente di fame. Tuttavia, l’U.N. cita restrizioni militari e una situazione di sicurezza tesa, inclusi pericolosi episodi di saccheggio, come ostacoli che ritardano la distribuzione degli aiuti.

Operazioni di Convoglio ad Alto Rischio

Recuperare gli aiuti è diventata una missione pericolosa mentre i camion dell’U.N. navigano in zone controllate dai militari, richiedendo permessi specifici. I testimoni raccontano storie agghiaccianti di convogli assediati da residenti di Gaza disperati ed elementi criminali sconosciuti che spogliano le forniture mentre il caos si manifesta. “Queste condizioni pongono sia il personale degli aiuti che i civili a rischio significativo”, nota Olga Cherevko, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari.

L’Anarchia a Gaza

La situazione di legge e ordine a Gaza è deteriorata rapidamente a causa del collasso della forza di polizia civile gestita da Hamas. Anche l’aumento della dipendenza dai consigli militari israeliani per i percorsi dei convogli è stato problematico. Secondo i rapporti di OCHA, i militari spesso prescrivono percorsi che attraversano territori ostili o aree affollate, aumentando i rischi di una potenziale catastrofe umanitaria con già segnalati vittime.

Prospettive Israeliane e Dilemmi dell’U.N.

I funzionari militari israeliani sostengono di aver aperto diversi valichi e di fornire valutazioni stradali settimanali per facilitare l’ingresso degli aiuti. Tuttavia, i rappresentanti dell’U.N. sostengono che gli ostacoli burocratici, uniti al rischio per i civili quando scortati dalle forze israeliane, scoraggiano operazioni di soccorso agevoli. Inoltre, ci sono prove che suggeriscono che un flusso di aiuti maggiore potrebbe pacificare significativamente i saccheggi, assicurando alla comunità che i soccorsi arriveranno costantemente.

Verso una Soluzione

Entrambe le parti concordano che le soluzioni praticabili prevedono un miglior coordinamento e un maggiore autonomia dell’U.N. nella distribuzione efficace degli aiuti. “La migliore garanzia per la sicurezza e l’ordine è un sufficiente approvvigionamento di aiuti e il coinvolgimento della comunità”, afferma il portavoce dell’U.N. Stephane Dujarric. Secondo Los Angeles Times, creare questo ambiente è cruciale per affrontare i bisogni umanitari immediati a Gaza e raggiungere una pace duratura.

Segnalato dall’Associated Press